Tre giovani catecumeni

 

Domenica 5 marzo, la Chiesa dell’Università è gremita di studenti.
Stranamente all’inizio della celebrazione l’assemblea è rivolta non verso l’altare, come di consueto, ma verso la porta di ingresso della Chiesa. A questa porta infatti hanno bussato tre giovani studenti: Murat, albanese, iscritto ad Economia; Julien, ivoriano, anche lui economista e Brice, suo fratello, iscritto ad ingegneria meccanica. Si presentano alla comunità ecclesiale, sul cui volto si legge la gioia, presentando il loro nome e rispondendo alla domanda “Cosa domandi alla Chiesa di Dio?”: “Il battesimo”, “l’ingresso nella Chiesa”, “la Grazia di Cristo”.
Dopodiché con voce chiara dicono “Sì, sono pronto” al sacerdote che chiede loro se sono decisi ad intraprendere il cammino verso la vita eterna. L’assemblea è presa da emozione assistendo al rito antico con cui la fronte e poi tutti i sensi vengono segnati dal sacerdote e dai garanti con la croce di Cristo: già da ora gli appartengono, già da ora tutto la loro umana esistenza è sotto l’azione dello Spirito.
Commentava Caterina, giovane studentessa in medicina: “vedendo questa vostra richiesta del battesimo e i riti che abbiamo vissuto, io che l’ho ricevuto come dono da piccola, non ho potuto non rivalutarne la grazia e risceglierlo, grazie a voi”. La fede dei catecumeni è un dono per la Chiesa, la rinnova! E questa fede l’abbiamo vista nella gioia dipinta sui volti di Murat, Brice e Julien, e nel loro accogliere il libro dei Vangeli dopo la liturgia della Parola, baciandolo con devozione.
Il vangelo del padre “in uscita” per abbracciare i suoi figli, che non hanno ancora conosciuto il suo nome, ci ha posto una domanda cruciale: questi tre giovani, come il figlio in ritorno al Padre, sono entrati in casa, questa sera. Noi siamo entrati? La parabola, svelando l’inganno della meritocrazia del figlio maggiore, rimane aperta: sarà entrato ad accogliere il Padre suo, nel suo fratello?
Inizia così un fecondo cammino che porterà la Chiesa dell’Università, a Dio piacendo, ad accompagnare questi tre nuovi figli verso la veglia pasquale del 2017 e ad interrogarsi con essi sulla propria consegna a Cristo Gesù.